martedì 3 marzo 2009

Il 95% sceglie le 30 ore ma i fondi non sono sufficienti

di SALVO INTRAVAIA, La Repubblica del 2 marzo 2009
Nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste a meno che il governo non rinunci ai tagli previsti dalla Finanziaria

Le famiglie italiane sparigliano le carte alla Gelmini. O il governo, per accontentare le richieste di mamme e papà della scuola elementare, dovrà rinunciare alle economie di spesa previste dalla Finanziaria oppure le famiglie non potranno essere accontentate.

I dati diffusi ieri dal ministero dell'Istruzione sulle scelte che riguardano la scuola primaria (l'ex elementare) nascondono una verità: nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste all'atto dell'iscrizione. A meno che il governo non modifichi i criteri sulla formazione degli organici del personale della scuola già concordati con il ministero dell'Economia. Insomma, un bel pasticcio.

Ieri, le famiglie italiane hanno sonoramente bocciato il modello-Gelmini per la scuola elementare. Le 24 e le 27 ore in prima elementare, considerate il modello di riferimento per il futuro, hanno ottenuto soltanto il 10 percento delle preferenze. La stragrande maggioranza ha scelto il modello attuale a 30 ore (il 56 per cento) o quello a tempo pieno di 40 ore (il 34 per cento). Ma in quanti potranno essere accontentati a settembre? Decisamente pochi, visto che il ministero ha già scritto nero su bianco che l'organico per le prime classi verrà calcolato in base alle 27 ore settimanali.

Di conseguenza, le classi a 30 ore che sarà possibile attivare dipenderanno dalle economie realizzate con la formazione delle classi a 24 ore. Secondo una prima stima realizzata da Repubblica, su oltre 20 mila prime classi ne potranno funzionare appena 600 con 24 ore settimanali e altrettante ne dovrebbero essere attivate a 30 ore. Ma la richiesta delle 30 ore da parte dei genitori dei piccoli che fanno il loro ingresso alla scuola primaria è di gran lunga superiore.

In sostanza, attenendosi scrupolosamente ai dati di viale Trastevere, su quasi 294 mila famiglie che hanno richiesto un tempo scuola di 30 ore a settimana potranno essere accontentate meno di 16 mila. Cosa diranno le 278 mila famiglie che si vedranno appioppare un orario diverso da quello richiesto?

E non è neppure detto che potranno essere accontentati coloro che hanno scelto le 24 e le 27 ore. Il perché è presto detto. In Italia ci sono 16 mila plessi di scuola elementare e circa 16 mila sono state le famiglie che hanno optato per le 24 ore: in media un bambino per plesso. Mentre le famiglie che hanno richiesto le 27 ore sono 36 mila: poco più di 2 bambini, a conti fatti, per ogni plesso.

Ma le regole per la formazione delle classi sono tassative: almeno 10 bambini per classe. Anche coloro che hanno dato credito a settembre si ritroveranno in difficoltà: verrà probabilmente proposto loro di cambiare plesso o di accontentarsi di un altro modello orario. A meno che, per accontentare mamme e papà, l'esecutivo non decida di allargare i cordoni della borsa.

martedì 17 febbraio 2009

Anche il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione boccia la Gelmini

Il CNPI critica fortemente la scelta di fondo sottesa al Regolamento in quanto non coerente con le prerogative delle istituzioni scolastiche autonome, lese sui principi che regolano l’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, di sperimentazione e sviluppo secondo quanto disposto dal dPR 275/99.

Il CNPI rileva come il Regolamento, nel prospettare un’ampia offerta di tempi scuola, possa alimentare nelle famiglie aspettative che, in assenza di congrue e correlate risorse, potranno difficilmente essere soddisfatte mettendo la scuola nella difficile situazione di dover ri-orientare le scelte e riorganizzare l’offerta.

Il CNPI ritiene, infine, che le criticità evidenziate compongono un quadro formativo che:

compromette l’efficacia dell’offerta formativa nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione;

lede la dignità dell’istituzione scolastica pubblica;

non garantisce pari opportunità di offerta e di scelta sull’intero territorio nazionale.

Questo il testo del parere.

mercoledì 28 gennaio 2009

Dopo l'ultimo incontro del Comitato...

Venerdì 23 gennaio abbiamo ripreso l’attività del Comitato (eravamo circa una ventina) dopo la famosa Circolare che abolisce le compresenze per tutte le classi (non solo le prime!) dall’anno prossimo (qualcuno mi deve spiegare quale miglioramento della qualità della scuola è questo…).
La sensazione è che la stragrande maggioranza dei genitori, non solo quelli che hanno i figli che andranno in prima l’anno prossimo, non sappia nulla di quello che sta succedendo.
Bisogna quindi tornare a dare le informazioni e a sensibilizzare le persone. Anche perché già circola un volantino del MIUR che mistifica e tende a gettare fumo negli occhi del genitore.
Verranno quindi realizzati incontri specifici, promossi dalle dirigenti scolastiche, nelle singole scuole, in relazione alle iscrizioni da fare entro il 28 febbraio. Il primo e il terzo Circolo faranno questi incontri sabato 7 febbraio (l’orario preciso verrà comunicato nella circolare che verrà distribuita).
Le dirigenti hanno anche provato a fare delle simulazioni, nel primo circolo, ad esempio, si perderebbero 18 posti di docenza a fronte di un incremento delle classi prime per l’anno prossimo. Come si può far combaciare il tutto senza creare il caos (forse è questo quello che vogliono)?
Rimangono ancora scoperti il secondo Circolo e l’Istituto Comprensivo Monte Amiata, di cui non si hanno proprio informazioni e per cui temiamo che veramente non sappiano verso cosa si sta andando.
Si pensa anche di proporre, in questo caso per tutti, una sorta di RE-ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DEL TEMPO PIENO CON LE COMPRENSENZE, una sorta di petizione, con testo di spiegazione, da far firmare ai genitori, come espressione di una volontà chiara di volere per il proprio figlio una scuola di qualità fatta di un tempo pieno a 40 ore e con le compresenze.
Per questo ci siamo impegnati tutti a recuperare esempi o altre esperienze simili come quella di Retescuole delle iscrizioni alla buona scuola.
Passata l’urgenza delle iscrizioni si pensa di lavorare ad un incontro pubblico cittadino per provare a parlare di un modello di scuola di qualità in una situazione in cui si sta progressivamente distruggendo tutto quello che era stato costruito negli anni passati.
Il prossimo appuntamento del Comitato è per venerdì 13 febbraio alle ore 21.00 in Via Garofani presso la Casa delle Associazioni.

mercoledì 21 gennaio 2009

Ecco la circolare della beffa!

Buongiorno a tutte/i,
giovedì scorso è uscita la circolare sulle iscrizioni.
Vi invito a leggerla con attenzione.
E' una bella botta.
Tutte le nostre preoccupazioni vengono confermate.
Per dirvene una su tutte: scompaiono le compresenze dall'anno prossimo
anche nelle classi successive alla prima.
Questo per dirvi che i motivi di preoccupazione su questa riforma,
rimangono e anzi aumentano, così come la necessità di mantenere alta la
tensione e l'attenzione, richiamando a raccolta i genitori che pensano,
dopo quello sciagurato incontro sindacati-Gelmini dei primi di dicembre e
il tam-tam mediatico che è seguito, che non cambierà nulla!
Dobbiamo capire insieme alle dirigenti scolastiche come garantire per i
nostri ragazzi la scuola di qualità!
Per questo vi invito caldamente a partecipare alla prossima riunione del 23
gennaio alle ore 21 in via Garofani 21.

Questo il testo della circolare.